Attualmente l’aumento della aspettativa di vita media coincide con l’aumento delle richieste funzionali da parte dei pazienti, tanto che sopra i 65 anni di età è sempre più frequentemente la pratica di attività sportive e comunque si assiste ad un maggior dinamismo anche nelle attività quotidiane.
Allo stesso modo sempre più giovani pazienti si approcciano ad attività sportive, seppur non agonistiche ma continuative, con scarso allenamento preparatorio.
In tutti questi casi ci si può pertanto trovare di fronte a situazioni di dolori articolari o tendinei o muscolari, legati a lesioni misconosciute o nuove che si “risvegliano” o insorgono con l’attività sportiva, rendendola fastidiosa tanto da arrivare a limitare anche lo svolgimento delle attività quotidiane.
In tutti questi casi occorre sempre eseguire una diagnosi corretta attraverso una visita specialistica accompagnata da una mirata indagine strumentale.
Una volta stabilita la causa sia essa legata ad un danno cartilagineo, muscolare o tendineo, si può ricorrere ad una terapia specifica biologica, attraverso l’impiego di cellule autologhe mesenchimali, attraverso inoculazione direttamente nel sito di lesione.
Le cellule mesenchimali (MSCs) sono caratterizzate dalla loro capacità di differenziarsi in diversi tipi di cellule specializzate, ma sono le loro funzioni trofiche, paracrine e immunomodulatorie che hanno il maggiore impatto terapeutico nell’ambito della medicina rigenerativa. La visione tradizionale, incentrata sulla capacità di differenziazione di queste cellule, deve pertanto essere ampliata includendo il loro ruolo di modulatori cellulari, in grado di secernere citochine e segnali bioattivi in risposta al microambiente. La proprietà trofica primaria delle MSCs è quella di secernere fattori di crescita e chemochine che inducono la proliferazione cellulare, stimolano le cellule residenti e favoriscono l'angiogenesi attraverso l’effetto paracrino (Mancuso et al.,2019) (de Girolamo et al.,2016).
Anche la loro capacità antinfiammatoria e immunomodulante è fondamentale nel ripristinare l’ambiente naturale e favorire la guarigione e la rigenerazione del tessuto leso.
Le MSCs sono state isolate e caratterizzate in diversi tessuti adulti inclusi osso, tessuto adiposo, derma, liquido sinoviale, periostio, sangue cordonale, placenta e liquido amniotico.
La tecnica chirurgica è rapida e prevede una procedura ambulatoriale. Viene eseguito un piccolo prelievo (in anestesia locale) di tessuto cutaneo e sottocutaneo autologo, dal quale, con strumentario dedicato, vengono estratte le cellule mesenchimali che coì vengono inoculate attraverso un’infiltrazione nel sito di lesione.
In tutti quei casi di patologie articolari con lesioni delle cartilagini, nei casi di problematiche tendinee e/o lesioni muscolari.